venerdì, 20 settembre 2024

 

Azione Cattolica, una rete che “cura le relazioni”

di Mimma Venerito (presidente Azione Cattolica diocesana di Oria)

Il 15 e il 16 aprile 2023, presso “Riva Marina Resort” di Carovigno si è tenuto il Consiglio Regionale di Azione Cattolica con visita della Presidenza Nazionale di AC a cui ha partecipato una delegazione del Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Oria, assieme ai propri sacerdoti assistenti.

“Il mondo ha bisogno di persone generative. Per questo lasciamo le nostre posizioni di comodo e troviamo il coraggio di metterci e rimetterci in cammino…” con queste parole il vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale AC, ha aperto i lavori della plenaria. Un invito che ci esorta a costruire un “noi” che riesca a valorizzare le risorse interne associative e quelle territoriali al fine di innescare processi generativi; in plenaria tre storie pugliesi, tre esempi di buone prassi, tre esempi di risposta concreta ai bisogni del territorio che si abita.

Tante le riflessioni che hanno animato i gruppi di lavoro dai quali è emersa la necessità di “fare rete”, una rete che “cura le relazioni”, relazioni che necessitano di ascolto, di dialogo autentico, di confronto, tutti elementi imprescindibili per affrontare insieme le sfide di questo tempo. Non esiste processo generativo senza la centralità della persona ed una viva spiritualità.

La Presidenza nazionale ci ha invitato in particolare a considerare le nostre responsabilità associative non come una parentesi di vita, ma come vita che si incontra con la fede perché provocano la nostra coscienza e diventano occasioni preziose di dono e incontro con i fratelli. Nelle responsabilità associative i soci di AC sperimentano un servizio che ha radici profonde nella fede e nella relazione con gli altri. Scegliamo la “RESPONSABILITÀ” perché è “nell’impegno e nella fatica che ci scopriamo uomini. Forse a volte ci chiediamo: Chi me lo ha fatto fare? Benediciamo la fatica. Se non ci fosse tutto sarebbe facile” (don Mario Diana, assistente Movimento Studenti di AC). Allora rimettere al centro la persona con la sua vita ordinaria, calando lo straordinario nella quotidianità, cercare un equilibrio di vita, nell’essere “nel mondo ma non del mondo”, diventa impegno per una vita bella e per una Chiesa viva, che si fa compagna di strada di tanti.

“E più che tesserati, siate distributori di tessere di riconoscimento, per tutto ciò che è diverso da voi, disposti a pagare con la pelle il prezzo di quella comunione per la quale Gesù Cristo, vostro incredibile amore, ha dato la vita” (don Tonino Bello).

Torniamo in Diocesi rigenerati di speranza, quella speranza di cui siamo tutti testimoni, la speranza del Risorto!