Da più di un anno l’Unità Pastorale di Avetrana ha avviato un processo di “ri-fondazione” della Caritas, ormai non più solo parrocchiale ma cittadina: “STATTI DO NUI”, più che un pasto caldo è un “posto caldo”!
Per questo uno dei due oratori presenti nel comune è stato destinato a tutte le attività inerenti all’iniziazione cristiana dei fanciulli (l’oratorio San Biagio); mentre l’altro oratorio, quello di Sant’Antonio, è stato destinato esclusivamente a centro pastorale dove svolgere attività educative nel contesto della testimonianza della carità e centro di servizi della Caritas parrocchiale/cittadina. Il progetto – curato da Caritas diocesana di Oria – ha quale sede attuativa appunto l’Unità pastorale di Avetrana e mira alla costituzione di un centro Caritas cittadino multifunzionale.
L’opportunità è data anche dal fatto che presso l’oratorio Sant’Antonio è sita anche la casa canonica, dove il parroco dimora. Da qui il titolo del progetto “STATTI DO NUI”, che è una espressione tipica dialettale salentina. Letteralmente vuol dire “resta qui con noi” e si sposa molto bene con il titolo del progetto pastorale diocesano “Fate delle vostre chiese una casa”.
Come riferisce il parroco don Mimmo Sternativo, “L’espressione in dialetto ha una fortissima valenza semantica. È una sorta di rassicurazione che si dà all’amico in stato di necessità. Quando non hai a chi rivolgerti puoi stare da noi; come dire: non ti preoccupare! Il progetto, infatti, non comporta solo l’apertura del centro di ascolto, ma vuole realizzare un luogo di vicinanza, grazie al nutrito gruppo di persone (giovani e adulti) che ruotano attorno alla parrocchia e che sta diventando sempre più “lievito” per l’intera comunità, permettendo di attivare nuove metodologie di ascolto e puntare ad una condivisione che vada al di là delle emergenze. Si tratta di un progetto incentrato non solo sulla distribuzione di pacchi alimentari, di cui da sempre la Caritas si è occupata qui ad Avetrana, ma anche di qualcosa di più. Infatti, già da dicembre scorso il parroco ospita anche alcune persone sole a pranzo, a casa sua, offrendo un pasto caldo e nello stesso tempo un “posto caldo”, dove poter sentirsi a casa e soprattutto tra amici. Il progetto permetterà di ampliare l’offerta negli spazi e nei tempi”.
Anche se il progetto non è incentrato sul contrasto alla dispersione scolastica, offre anche alcuni spazi, che sono destinati ad attività in favore dei giovani con il coinvolgimento di alcuni beneficiari della mensa… e così via. Già da ora gli stessi spazi sono messi a disposizione degli studenti universitari come luogo di studio, giovani che spesso si fermano anche a pranzo con le persone in stato di bisogno. Si tratta perciò di una riqualificazione a tutto campo del “vecchio” oratorio, che diventa così palestra di carità per tutta la comunità parrocchiale e cittadina.
Il progetto è stato presentato a Caritas Italiana che ha subito dato la sua disponibilità per venire incontro ad una buona parte delle spese coprendone l’80%. Questi lavori serviranno per l’adeguamento della struttura, come la fornitura e l’istallazione di una cucina industriale, scaffalatura per la distribuzione dei vestiti, adeguamento degli impianti idrici, fognanti, sportivi; essendo un progetto cofinanziato, l’Unità Pastorale di Avetrana sarà chiamata quindi a versare la restante parte. Un simile impegno economico per la nostra comunità richiede degli “sforzi” davvero elevati; l’appello del parroco don Mimmo è quindi chiaro: “Chiediamo a chiunque può di aiutarci a realizzare questo nostro progetto; per noi sarebbe un aiuto importante e un riconoscimento a tutti i nostri volontari per quello che in maniera del tutto gratuita cercano ogni giorno di realizzare, per aiutare i fratelli e sorelle della loro stessa comunità”.
Per informazioni o segnalazioni riguardanti il territorio di Avetrana, rivolgersi direttamente al parroco don Mimmo Sternativo (3298279870) o agli stessi volontari Caritas, indicando tutte le eventuali situazioni di solitudine o di difficoltà di cui si dovesse venire a conoscenza.
“A tavola qui da noi – conclude il parroco don Mimmo – non si trova solo da mangiare ma anche amicizia, fraternità, compagnia… Inoltre, sono sempre aperte le porte per nuovi volontari che vogliono fare esperienza diretta di questa realtà e si vogliono mettere a servizio della comunità. Il poco di ognuno costruisce il molto per tanti. Aiutateci ad aiutare!”.