Le pregevoli statue dei Misteri di Oria, custodite nell’Oratorio dell’Arciconfraternita della Morte, annesso alla Basilica Cattedrale dell’Assunta, sono finalmente in restauro.
Le statue dei Misteri di Oria, ricordiamo, sono portate in processione anzitutto nella processione del Venerdì santo ma – unicità del capoluogo diocesano – anche con l’antica tradizionale “discesa” da quello che fu il Monastero di San Benedetto (oggi delle Suore Figlie del Divino Zelo) verso la Cattedrale nel pomeriggio del Mercoledì Santo, a conclusione del ciclo della “discesa di Gesù morto” nei giovedì quaresimali, da marzo fino alla Settimana santa.
Le operazioni, iniziate al termine della primavera, sono state affidate al restauratore Valentino De Sario, che intervistiamo nel suo laboratorio sito in Oria.
Che tipo di restauro si sta svolgendo sulle statue dei Misteri?
Provvidenziale è stata la decisione di avviare le operazioni di restauro perché con le prime operazioni di analisi e intervento è venuta fuori una situazione di degrado accentuato, sia per la vetustà delle opere sia perché negli ultimi anni le stesse avevano subito un’esposizione a una forte presenza di acqua e umidità, dovuta a infiltrazioni nel luogo in cui erano conservate. Era quindi prevedibile che gli strati di cartapesta subissero un’alterazione particolare, tecnicamente definita “infeltrimento”, che vede gli strati perdere progressivamente consistenza e venire attaccati anche da muffe e da batteri. L’intervento di restauro e quindi di recupero porterà a una “rivelazione” per gli oritani poiché, finora abituati alle statue dei Misteri in una determinata veste cromatica, le vedranno restituite alle caratteristiche originarie. L’intento, infatti, è di riportare alla luce quello che era stato concepito da Pietro Paolo Pinca, il cartapestaio autore delle statue, vissuto tra la seconda metà del ‘700 e il primo trentennio dell’800. Nel mio intervento sto anche rimuovendo strati che erano stati sovrammessi nel corso del restauro effettuato nel 1932 dalla ditta Zilli e Pantaleo di Lecce, con un conseguentemente stravolgimento dell’assetto e della plastica delle figure, rimodellando in alcuni casi con la cartapesta anche panneggi e incarnato originali.
Si può dare una precisa collocazione storica?
La realizzazione delle statue è collocabile negli anni 1825-27 e comunque non oltre il 1830. Grazie a elementi presenti nelle stesse statue possiamo attribuirle al Pinca. Quali sono i materiali con cui sono realizzate le statue? Anzitutto, come già detto, cartapesta. Alcuni elementi presentano anche strutture in legno. Un’anticipazione che possiamo dare è quella che sono stati utilizzati materiali abbastanza eterogenei e soprattutto interessanti.
Quando gli oritani potranno rivedere le statue dei Misteri?
Sto lavorando alacremente perché possano le statue possano essere pronte per la Settimana Santa 2024 e per questo sono operando senza sosta. La situazione delle statue, come dicevo prima, è abbastanza compromessa perciò l’intervento richiesto è davvero notevole, impegnativo e necessita di tempo.
Qualche nota curriculare sul restauratore Valentino De Sario – Ha conseguito il Diploma all’Istituto d’Arte di Lecce nel 1984, intraprendendo subito l’attività lavorativa con esperienze di lavoro presso ditte di restauro a Polignano e Mare e a Martina Franca. Dopo alcuni anni di apprendistato ha frequentato la Scuola biennale di Restauro, conseguendo la qualifica di restauratore; ha quindi avviato la propria attività autonoma, operando in proprio e in collaborazione sia sul territorio regionale che su quello nazionale. Fin dai primi anni 2000 è inserito nell’elenco nazionale dei restauratori, redatto e aggiornato dal Ministero dei Beni Culturali (ora Ministero della Cultura).