La bellezza della Chiesa nella “Santissima Trinità” in Manduria
don Marco Tatullo
“Il restauro architettonico è una disciplina scientifica che garantisce la conservazione della materia e della forma di cui si compone ogni opera d’arte […]. La chiesa matrice di Manduria, antica e solenne, dedicata alla Santissima Trinità il 13 dicembre del 1584, è stata interessata per tre anni e mezzo da un intervento di restauro architettonico e statico. Nello specifico, il restauro ha interessato la facciata principale, il rosone, la Santissima Trinità della lunetta; è stata restaurata tutta la superficie del coro absidato cinquecentesco, è stato restaurato il cassettonato ligneo della navata centrale e delle navate laterali”.
Con queste parole, nella fredda serata del 15 dicembre 2024, l’architetto Ilaria Pecoraro ha introdotto tutta la popolazione manduriana nella riapertura al culto della cara chiesa madre e ha consegnato simbolicamente nelle mani del vescovo Vincenzo le chiavi dell’edificio sacro.
Mentre il presule apriva l’austero portone, mostrando la bellezza e lo splendore celati al suo interno, l’entusiasmo e l’emozione della folla antistate si sono tramutati in un sonoro applauso, accompagnato da esclamazioni di bellezza e stupore. E finalmente, dopo oltre 40 mesi di cantierizzazione e a distanza di 440 anni dalla consacrazione, il presbiterio, le cinque navate e i cappelloni laterali del tempio manduriano hanno accolto il santo popolo di Dio per la solenne celebrazione eucaristica.
A vegliare sui presenti e sull’intera città di Manduria, esposta in tutta la sua augusta bellezza, la statua lignea settecentesca del santo Patrono della Città, il papa Gregorio magno.
La celebrazione presieduta dal Vescovo, affiancato dal parroco mons. Francesco Dinoi e da altri sacerdoti, alla presenza di numerose Autorità civili e militari, delle maestranze che hanno concretamente operato il restauro, ha riportato la presenza eucaristica all’interno di quelle mura e di quei colonnati, tanto cari al popolo manduriano.
Un applauso ha dato l’avvio all’evento celebrativo e un applauso lo ha concluso. Al termine della liturgia, infatti, dopo i saluti e i ringraziamenti del parroco, il Vescovo ha annunciato che il 15 marzo 2025 si celebrerà il tradizionale pellegrinaggio di san Pietro, con il quadro del Principe degli Apostoli, dal suo santuario in Bevagna fino alla chiesa madre di Manduria. A distanza di dieci anni, a causa della interruzione nell’anno della pandemia, le sacre immagini di san Gregorio, di san Pietro e dell’Immacolata di nuovo torneranno a essere esposte alla venerazione del popolo cristiano di Manduria.
La riapertura di questa casa, il popolo di Dio radunato, il pellegrinaggio di san Pietro sono immagini vive del Giubileo che papa Francesco inaugurerà nella prossima notte di Natale e, in Diocesi, domenica 29 dicembre. Intraprendiamo o riprendiamo, allora, il gioioso cammino di speranza che Manduria, la nostra Diocesi di Oria e tutti gli uomini sparsi per il mondo hanno desiderio di compiere incontro al Signore del tempo e della storia.
Tutto ciò perché possa essere sempre più lodata la Santissima Trinità, magistralmente scolpita nella lunetta d’ingresso alla chiesa dalle esperte mani di Raimondo da Francavilla. Il portale di ingresso alla chiesa ricordi a tutti coloro che l’ammirano o che vi passano attraverso che l’ingresso in chiesa e il cammino di fede significano entrare nel mistero della Trinità, del Dio uno e trino. Proprio come ora leggiamo con chiarezza quanto è inciso nella pietra della facciata: Hi Tres Unum sunt.
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